Ossia come trasformare un appuntamento al buio in una romantica love-story (con lieto fine)
Ve la ricordate Marta Flavi e la sua “Agenzia Matrimoniale”? A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 i “cuori solitari” in cerca di un’anima gemella approdavano nel salotto televisivo della bionda conduttrice per trovare il proprio partner non per una folle notte di divertimento, ma per concretizzare il sogno di una vita: un matrimonio felice e fecondo.
Oggi sembra preistoria – viviamo nel mondo delle chat, di Facebook e di Tinder – e se la domanda “cercasi partner con cui condividere il proprio destino” (per un giorno, per un mese, per un anno) è tutt’altro che tramontata, le risposte tecnologiche hanno facilitato la possibilità di incontrare persone, ma non sono ancora riuscite a trovare quell’algoritmo in grado di tradurre sistematicamente le aspettative degli utenti in un incontro proficuo.
L’innamoramento (istantaneo o duraturo) come tradizione insegna è fatto di alchimia e pertanto non è completamente traducibile in codici. Ma è anche il vero motore della ricerca che lo rende elemento insolubile e allo stesso tempo imprescindibile.
Traduciamo tutto questo nel mondo delle startup: c’è l’idea, c’è il business plan e c’è la voglia di innamorarsi. Di chi? Ma di un partner che condivida la nostra visione del mondo (da dove nasce l’idea) che abbia la voglia (e le competenze) per far parte del nostro progetto di business e che… soprattutto ci faccia innamorare!
Vicino a noi ma complementare, compatibile professionalmente e caratterialmente e – diciamolo fuori dai denti – che non cerchi l’avventura di una notte ma abbia intenzione di impegnarsi in una storia seria che si concluda con un bel matrimonio (la messa in campo operativa del progetto) e con la nascita (basta anche uno, ma più sono meglio è) di un bel bambino paffutello che cresca in fretta portando soddisfazione alla coppia. Se poi invece che di una coppia si parla di un trio o di un piccolo team (la maggior parte delle start up ha meno di 5 componenti) le cose non possono che complicarsi…
Dove, come trovarlo? Maria Sole utilizza la pagina Facebook di Italian Start Up Scene per lanciare il suo appello da “cuore solitario” (leggi qui la conversazione): dove cercare il partner per il mio progetto di startup? Nel mondo – solo parzialmente rassicurante – di amici e conoscenti o nella folla anonima dei profili che popolano la rete? Più di un socio, certo non un dipendente, non necessariamente un amico (anzi per molti versi meglio di no): Maria Sole cerca un’anima gemella “professionale” con cui lanciare il suo business.
Ed è LUI. Il più ricercato. Il più ambito. Il più richiesto: un Co-Founder. Proprio come il termine partner quando ha iniziato a spadroneggiare nel linguaggio italiano, viene utilizzato un inglesismo per un concetto intraducibile per la realtà e la cultura nostrana a meno di dare per assimilati una serie di concetti collaterali, quali la disponibilità a investire risorse, tempo e capacità in un progetto con limitato margine di guadagno (almeno in partenza) ed elevato livello di rischio.
Le risposte degli altri users scoraggiano a cercare tra gli amici (sappiamo tutti quali rischi si corrono a trasformare un’amicizia in amore, no?) ma presentano a Maria Sole tutte le perplessità nel salpare alla ricerca del partner ideale nel mare della rete: individuare i profili davvero interessanti, scartare i famigerati “specchietti per le allodole”, conoscersi, incontrarsi e… partire!
Sì perché se per trovare l’anima gemella in amore può occorrere una vita intera, per trovare il partner giusto per una start up i tempi sono quelli dell’innovazione: molto serrati, forse già finiti nel momento in cui ci mettiamo alla ricerca.
Scrollare decine di profili su LinkedIn, se non si è esperti di recruiting, può rivelarsi un lavoro enorme e avvilente; lanciarsi sull’infinito database degli annunci degli aggregatori di job offer, per quanto indicizzati, dispersivo e poco efficace.
A questi cuori solitari, sognatori alla ricerca di un’anima gemella serve un’agenzia matrimoniale (magari non alla Marta Flavi)! Uno strumento per conoscersi e condividere progetti, per valutare la compatibilità “di coppia” e dal quale in un pomeriggio di ricerca sia possibile ricavare quei tre appuntamenti dai quali – ce lo sentiamo – salterà fuori quello “giusto”.
Uno strumento intuitivo e veloce che ci consenta di “pescare” in un bacino preselezionato di utenti che:
- Condividono la nostra idea di innovazione
- Condividono la nostra visione di lavoro per una startup: impegno, imprenditività, creatività, autonomia, capacità di investimento, assunzione del rischio
- Cercano come noi un partner per far partire un sogno che assume i contorni del business
Per questo abbiamo creato Startin’Up, la start up che aiuta le start up a trovare i profili per completare il proprio team di professionisti: perché crediamo non si possano utilizzare strumenti vecchi per cercare profili nuovi come quelli di chi lavora o vuole lavorare in una start up. Perché se per l’alchimia che ci fa innamorare al momento possiamo far poco, per aumentare le possibilità di incontrare la persona giusta la tecnologia invece può fare molto.
Paolo, Stefano ed Helena hanno già caricato su Startin’Up il loro annuncio da startupper in cerca di “anime gemelle”: carica il tuo profilo, pubblica il tuo annuncio di lavoro ed entra nella community di Startin’Up, aiuterai loro a completare il team di professionisti e ti regalerai l’opportunità di conoscere persone in grado di aiutarti a far decollare le tue idee.